Milano è diventata bella!

Il Gruppo Poli propone nell’hinterland di Milano il Poli Hotel, con 56 camere, sala riunioni e il Ristorante La Fornace, e un secondo ristorante, La Guardia, tra San Vittore Olona e Nerviano, in un raggio di una trentina di chilometri dalla periferia di Milano in un territorio ricco di attrattive storiche, culturali, naturali, proiettato verso i vicini laghi prealpini e le montagne che salgono verso i 4000 metri del Monte Rosa, a 140 chilometri in linea d’aria dal Duomo
La famiglia Poli con lo chef Marconi
Il Gruppo Poli propone nell’hinterland di Milano il Poli Hotel, con 56 camere, sala riunioni e il Ristorante La Fornace, e un secondo ristorante, La Guardia, tra San Vittore Olona e Nerviano, in un raggio di una trentina di chilometri dalla periferia di Milano in un territorio ricco di attrattive storiche, culturali, naturali, proiettato verso i vicini laghi prealpini e le montagne che salgono verso i 4000 metri del Monte Rosa, a 140 chilometri in linea d’aria dal Duomo

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San Vittore Olona è un piccolo Comune dell’Hinterland nordoccidentale di Milano lungo la statale del Sempione che collega la metropoli lombarda con il Lago Maggiore e la Svizzera. E’ da sempre uno degli assi stradali più importanti per la città lombarda perché fin dal Medio Evo la collegava con gli strategici mercati del Centro Europa facendo di Milano il baricentro del rilancio dell’economia italiana e dell’intero continente europeo dopo il lungo ristagno del commercio seguito alla fine dell’Impero Romano d’Occidente. Milano, la Mediolanum dell’impero romano, è stata capitale della parte occidentale dell’impero dal 286 al 402, qui il vescovo Ambrogio (339-397) ha vissuto la sua vita da adulto e ha imposto la religione cattolica come unica religione ammessa nell’impero sia nei confronti della religione classica che dell’eresia ariana. Milano non a caso da quell’epoca ha conservato la più grande diocesi dell’intera cristianità e il particolare rito ambrosiano (per esempio, festeggia il Carnevale con otto giorni di ritardo). A Milano, nella chiesa di Sant’Eustorgio, erano conservate le reliquie dei re Magi che Federico Barbarossa, quando conquistò e rase al suolo la città nel 1162, pretese come dono per non massacrare la popolazione. Le portò a Colonia dove ancora si trovano nella cattedrale che vi fu costruita attorno. I Milanesi si rifecero 14 anni dopo, nel 1176, sbaragliando l’esercito di Federico a Legnano, a 3700 metri da dove sorge il Poli Hotel dell’omonima famiglia. In Italia, ovunque ti trovi, la Storia bussa sempre alla tua porta…

Poli Hotel
“Mio padre Marino assieme a mia madre Antonia nel 1990 acquistarono il Ristorante La Fornace, storica insegna di San Vittore Olona, all’epoca collocato in via Gioberti, a 300 metri dal futuro Poli Hotel” spiega Luigino Poli, classe 1970, General Manager del Gruppo Poli (48 dipendenti) di cui fa parte il Poli Hotel in cui fu trasferito il ristorante La Fornace quando l’albergo fu edificato nel 2005, appassionato albergatore che assieme al fratello Marco e alle rispettive consorti Simona Ronca e Tiziana Scrivano, dirige il gruppo di cui fa parte anche il secondo ristorante della famiglia, La Guardia, sempre sulla Statale del Sempione ma a Nerviano, a cinque chilometri di distanza in direzione di Milano. Luigino Poli è anche vicepresidente di Federalberghi Milano, Lodi, Monza e Brianza. “Io e Marco abbiamo imparato il mestiere a fianco dei nostri genitori. Abbiamo imparato sia la religione del lavoro, che è alla base dell’identità di Milano da almeno 500 anni, in realtà da sempre, che il fascino di questo specifica professione, che si basa sull’empatia umana, sulla capacità di saper accogliere e ospitare tutto il mondo, qualunque lingua parli, qualunque religione professi, qualunque dieta alimentare segua. Noi albergatori siamo cittadini del mondo da sempre e nello stesso tempo siamo gli ambasciatori del nostro territorio, della nostra cultura, delle nostre tradizioni. Sappiamo ospitare perché sappiamo ascoltare e rispettare i nostri ospiti, nello stesso tempo sappiamo informarli ed educarli sugli usi e costumi dei luoghi in cui si trovano. La nostra è un’attività di grande mediazione culturale. Non siamo solo osti e affittacamere, siamo soprattutto presidi culturali e sanitari del territorio. Nel 2008, dopo soli tre anni dall’apertura del Poli Hotel, abbiamo dovuto affrontare la grande crisi dell’economia globale che è iniziata nell’ottobre di quell’anno. Il nostro territorio si caratterizza per la presenza di numerose aziende nazionali e internazionali di cui siamo una sorta di foresteria e punto di appoggio per scoprire il territorio e soprattutto per la parte ristorativa grazie alla fama e all’eccellenza dei nostri ristoranti dove regna come Executive Chef Vincenzo Marconi, milanese doc, un maestro di vita oltre che della sua professione. Vincenzo Marconi rappresenta molto bene la generazione di cuochi che ha saputo far guadagnare alla ristorazione italiana un primato mondiale che era semplicemente impensabile solo una trentina di anni fa. Grazie a loro la cucina italiana è diventata il punto di riferimento dell’intera ristorazione planetaria e di certo la prima motivazione per chiunque progetti di venire nel Bel Paese. La crisi del 2008 l’abbiamo superata e nel 2015, quando Milano ha affrontato la sua più grande sfida rappresentata dall’apertura di Expo Milan (Expo Milano e la Fiera sono a 23 chilometri da noi), io Marco, Simona e Tiziana abbiamo operato una profonda svolta dal punto di vista amministrativo e finanziario passando da quella che era una storica attività di natura prettamente familiare in una dimensione moderna dotata di un piano di sviluppo economico e finanziario e di un progetto innovativo anche sotto l’aspetto di una forte attenzione alla comunicazione. Con Simona Ronca e Tiziana Scrivano cambia anche la visione imprenditoriale perché non basta più fare bene ristorazione e accoglienza ma è necessario arricchire il servizio offerto di un autonomo e originale valore culturale, di un’idea identitaria. Nasce così un percorso di ricerca continua verso la qualità e l’eccellenza e la ricerca di una relazione costante con il territorio, non solamente per valorizzare i fornitori locali di grande qualità ma anche ponendosi l’obiettivo di valorizzare e promuovere le attrattive naturalistiche e turistiche dell’Alto Milanese elaborando esperienze e proposte per vivere e conoscere il territorio all’insegna del turismo esperienziale. Dietro alla sigla DOP (Denominazione di Origine Poli) c’è tutto questo. Attenzione al benessere e alle preferenze degli ospiti, alla qualità di materie prime e servizi, ma anche a una gestione funzionale e moderna degli aspetti organizzativi e finanziari perché se un’azienda non è gestita bene e in modo sano non può essere in grado di offrire servizi di qualità.”
L’albergo, un massiccio edificio di 4 piani, è stato edificato nel 2005 applicando i più moderni criteri architettonici e tecnologici. Le camere hanno letti king size con materassi di ultima generazione, i bagni sono rivestiti di marmo (marmo anche per i lavabi) e hanno ampi box doccia. L’edificio fu realizzato scostandolo dalla strada statale che lo costeggia per dargli respiro, un ampio parcheggio, un miglior isolamento acustico. E’ un ottimo hotel di categoria 4 stelle. In Booking il voto è 9 con 9 per i servizi, 9,1 per il comfort, 9,2 per il rapporto qualità/prezzo, 9,3 sia per lo Staff che per la pulizia.

Vincenzo Marconi, Chef
Vincenzo Marconi vanta un curriculum professionale di notevole spessore. Formazione al Capac di Milano con gli chef Magnani e Bugna, scuola di gastronomia con i fratelli Lino e Annibale Bonardi, chef all’epoca del Salumaio di Montenapoleone, locale tra i più famosi di Milano. Prime stagioni tra riviera romagnola e Isola di capo Rizzuto in Calabria, stage con chef come Marchesi e Paracucchi, corso di macelleria presso la sede di Prima a Milano. Entra nella brigata di cucina del ristorante La Fornace alternando l’attività a San Vittore Olona con docenze di alta cucina e di cucina naturale nella scuola QB di Claudio Sadler a Milano, collabora per molti anni con la rivista Riza Salute Naturale, è dimostratore per il gruppo Bialetti in Centro America, collabora con Selecta come docente di corsi professionali per soli chef, è consulting del gruppo cuochi Modena, per anni è anche chef televisivo su Canale 5 (A Tu per TU) e per 9 stagioni (500 puntate) su Raiuno alla Prova del Cuoco con Antonella Clerici.
I suoi risotti sono superlativi, la sua creatività non ha confini. L’ultima creazione, assieme a Luigino Poli e Simona Ronca: lo Chef Table, un’esperienza culinaria e sensoriale che abbina musica, spettacolo, alta cucina show cooking. In una saletta dedicata all’interno del Ristorante La Fornace il tavolo dei commensali scende dal soffitto mentre la musica inonda l’ambiente. Vincenzo Marconi cucina davanti agli ospiti, illustrando i piatti, i prodotti scelti e le tecniche utilizzate.
Propone due tipi di degustazione:
Chef Table Of Emotion, il tavolo scende dal cielo, già allestito, menù composto da cinque portate, starter di benvenuto e accoglienza dei vostri ospiti.
Chef Table Lo Stile E I Sensi, un vero spettacolo e un percorso di cucina innovativa fatto di luci, musiche e immagini che accompagneranno il tavolo che scende dal cielo, trasformando una serata al ristorante in uno spettacolo gastronomico di cui lo Chef Marconi ne è il regista con un menù di sette portate.

Milano è diventata bella!
- Ultima modifica: 2020-10-09T07:40:21+02:00
da Renato Andreoletti

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