Ori Kafri, J.K. Place riparte da Capri

JKPlace Paris, hotel designed by architect Michele Bonan, Paris, France . Photo ©Kristen Pelou

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Ori Kafri, il cofondatore del gruppo alberghiero J.K. Place, è originario di Firenze e proprio nella città del giglio ha aperto nel 2003 il primo boutique hotel 5 stelle del marchio, che oggi conta altri due hotel in Italia, a Roma e Capri, e uno a Parigi, inaugurato a gennaio 2020 (nella foto, Ori Kafri, photo ©Kristen Pelou).
Ospitati all’interno di palazzi storici restaurati e strategicamente posizionati, gli hotel a marchio J.K. Place sono disegnati dall’architetto Michele Bönan. Ogni camera è sempre unica in ogni struttura e gli ambienti comuni sono fruibili in totale libertà, proprio come in un’elegante residenza privata.
Tutte e strutture J.K. Place sono affiliate The Leading Hotels of The World. A giugno 2019 Ori Kafri è stato insignito del Premio Giovani Imprese – Believing in the Future dalla Fondazione Altagamma.

Qual è il vostro programma di riapertura?
Abbiamo scelto di ripartire con Capri che è da sempre una delle destinazioni più amate per le vacanze estive. Molte delle prenotazioni che avevamo ricevuto a inizio anno non sono mai state cancellate e i nostri ospiti affezionati, italiani ma anche europei, non vedono l’ora di tornare a trovarci ora che le frontiere sono aperte per trascorrere qualche giorno in totale serenità sull’isola.

Il trend attuale vede le città d’arte meno favorite rispetto agli spazi aperti che le destinazioni al mare e in montagna possono offrire, tuttavia le ultime settimane sembrano dare segni di leggera ripresa per cui abbiamo fissato al 15 luglio la data per la riapertura del J.K. Place Roma e a inizio settembre per il nuovo J.K. Place Paris.

Quali sono le problematiche delle diverse destinazioni in cui si trovano le strutture J.K. Place?
Come dicevo, le problematiche principali sono legate alle destinazioni cittadine, grandi sfavorite dell’estate un po’ da sempre ma quest’anno ancora di più perché la gente ha voglia di godersi l’aria aperta e grandi spazi che possano favorire un naturale distanziamento. Le città d’arte poi storicamente sono mete di interesse più per i viaggiatori d’oltreoceano che europei, che quest’anno però non arriveranno.

Avete dovuto rimodulare i vostri servizi?
La nostra filosofia di ospitalità include da sempre un servizio molto personalizzato e improntato alle esperienze privatizzabili – dalla colazione in camera sempre gratuita alla possibilità di organizzare accessi in esclusiva in luoghi di interesse, ristoranti e boutique fuori dagli orari di apertura al pubblico – per cui siamo ben rodati su questo tipo di richieste che, molto probabilmente, aumenterà durante la stagione in corso. Certo, abbiamo implementato nuove misure di accoglienza e interazione con il team in struttura per assicurare maggior tranquillità agli ospiti, ma senza stravolgere lo stile J.K. Place che vede la relazione umana come elemento imprescindibile nel DNA del brand.

Come vi rivolgete ai mercati tradizionali e come ne cercate di nuovi?
Il segreto del successo dei nostri hotel è basato principalmente sul passaparola di qualità che gli ospiti generano dopo il soggiorno e l’affiliazione a circuiti d’eccellenza come The Leading Hotels of the World e Virtuoso. Naturalmente, l’integrazione con una comunicazione efficace attraverso i canali social media degli hotel e del brand e l’interazione con la stampa tradizionale è un altro elemento chiave, per raggiungere il nostro target primario ovvero quella nicchia di viaggiatori di lusso esperti che apprezzano un tipo di accoglienza non standardizzata e con servizio ai massimi livelli di eccellenza.

Quali opportunità si possono cogliere in questa situazione?
Le opportunità principali sono quelle legate al tempo che una chiusura obbligata concede a noi albergatori per ottimizzare tutte quelle cose che in passato venivano posticipate a oltranza proprio perché i ritmi non consentivano di occuparsene come si sarebbe voluto. Al J.K. Place Roma, per esempio, ne abbiamo approfittato per dare una rinfrescata generale alle camere e agli ambienti comuni dopo 5 anni dall’apertura.

Previsioni per la stagione estiva?
Sarà sicuramente una stagione inusuale, che inizia e che finirà più tardi rispetto al solito e durante la quale i soggiorni brevi prevarranno rispetto alle lunghe settimane di vacanza a luglio e agosto cui eravamo abituati, soprattutto noi italiani.

Al J.K. Place Capri contiamo di rivedere i nostri ospiti repeaters a livello europeo e credo che la contrazione che ci si aspetta sui viaggi a lungo raggio nel breve periodo possa costituire un’opportunità di crescita per il mercato interno. Fra chi solitamente programmava vacanze estive ai tropici o in altre destinazioni, ci sarà chi quest’anno preferisca evitare lunghe ore di volo e, a parità di budget a disposizione, se si spenderà meno per i trasporti ci si vorrà concedere un upgrade nella scelta della sistemazione di soggiorno.

Ori Kafri, J.K. Place riparte da Capri
- Ultima modifica: 2020-07-10T09:12:12+02:00
da Flavia Fresia

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