Ospitare a Trastevere

L’Hotel Santa Maria dal 2000 propone 19 camere in un ambiente assai originale: un ex oratorio con porticati che girano attorno a due cortili con alberi da frutta il tutto in un ambiente incredibilmente silenzioso nel cuore di Trastevere. Paolo e Valentina Vetere assieme al figlio Giacomo accolgono personalmente ospiti che arrivano da tutto il mondo
L’Hotel Santa Maria dal 2000 propone 19 camere in un ambiente assai originale: un ex oratorio con porticati che girano attorno a due cortili con alberi da frutta il tutto in un ambiente incredibilmente silenzioso nel cuore di Trastevere. Paolo e Valentina Vetere assieme al figlio Giacomo accolgono personalmente ospiti che arrivano da tutto il mondo

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Hai un problema? Hai un tesoro. Questo antico detto giapponese pare aver ispirato l’architetto Paolo Vetere quando, sul finire dello scorso secolo, suo zio Giorgio Peretti Cuzzeri gli si rivolse per trovare una risposta alla sistemazione di un’area a Trastevere, a Roma, nei pressi della chiesa di Santa Maria in Trastevere, in Vicolo del Piede. L’area, un ex oratorio del vicino convento, apparteneva alla famiglia Peretti, farmacisti in Trastevere da diverse generazioni, da quando ne assunse la direzione il trisnonno Pietro Peretti nel 1804. L’esistente Farmacia Rellecati (già Farmacia Peretti) in piazza Santa Maria in Trastevere fu fondata nel 1749. In origine fu la farmacia papale di papa Pio VII che nell’aprile del 1804 ne diede la direzione allo speziale piemontese Pietro Peretti (Don Pietro come lo chiamava il popolino di Trastevere). Pietro Peretti era chimico, scienziato, repubblicano e anticlericale. Istruì un pappagallo a gridare viva la repubblica ogni volta che un prete entrava in farmacia. Ebbe qualche noia con le autorità papaline… Nel corso del tempo in quell’area erano state realizzate delle stalle e delle rimesse di carrozze, che successivamente erano diventate autorimesse quando i cavalli e le carrozze erano stati sostituiti dalle automobili, delle botteghe artigianali, perfino delle case minime. Lo zio con pazienza e determinazione era riuscito a chiudere le locazioni e a recuperare l’uso dell’intera area, ridotta a un cumolo di rovine, chiusa su tutti i lati da abitazioni civili. Trastevere da sempre a Roma è sinonimo di quartiere popolare. Era stato il quartiere di Romeo Ottaviani, detto er Tinèa (1877-1910), famoso bullo romano, er più de Trastevere, cui si è rifatto Adriano Celentano nel film che gli ha dedicato Sergio Corbucci nel 1971. A fianco di Celentano (la cui dizione romanesca ha lasciato molto a desiderare) una bella Claudia Mori. Di alta statura, noto per la forza e il coraggio, er Tinèa esercitò un indiscusso predominio sugli altri bulli romani, nel periodo a cavallo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Morì accoltellato in via del Moro: aveva 33 anni. Per la sua posizione eccentrica rispetto alla Roma degli imperatori e dei papi (che si era sviluppata sulla riva opposta del Tevere) Trastevere era sfuggita al sacco edilizio degli anni Ottanta del 1800 (quando re d’Italia era Umberto I) che aveva preferito l’area dei Prati più a Nord, poi allo sviluppo edilizio del Ventennio (che si era concentrato soprattutto sulla zona di via Vittorio Veneto e dell’Eur) e infine all’abusivismo sfrenato del secondo dopoguerra. Trastevere era rimasto un quartiere dalle forti radici popolari e proletarie, alieno sembrava al turismo montante a Roma attorno alle vie dello shopping e della mondanità piuttosto che attorno al Vaticano e ai Fori Imperiali. Che fare dell’antico oratorio? Altre abitazioni, un residence? Paolo alla fine ebbe l’idea vincente. Propose allo zio di affittargli l’area: l’avrebbe trasformata in un albergo. Sotto l’occhiuta vigilanza della Sovrintendenza alle Belle Arti, rispettando scrupolosamente i vincoli posti dalla volumetria del costruito, l’architetto Venere ha ripristinato le due corti interne attorno a un basso porticato sul quale si affacciano le 19 camere dell’Hotel Santa Maria, di categoria 3 stelle, che ha iniziato l’attività nel 2000, l’anno del Giubileo. A fianco di Paolo Vetere, la moglie Valentina e uno dei due figli, Giacomo, che si è diplomato presso il Liceo spagnolo di Roma. Giovanni, il secondo figlio, è a Londra a studiare. Valentina è farmacista. Dopo aver lavorato nel suo settore per molti anni, ha deciso di dedicarsi interamente all’albergo dove la sua presenza dà un ulteriore tocco di gentilezza e raffinatezza all’ambiente, di cui si occupa per l’arredo floreale e la gestione del personale. Il marito, dalla lunga chioma sale e pepe e i baffi alla moschettiera, si definisce scherzosamente il manutentore dell’albergo. In gioventù per dieci anni ha fatto lo skipper: esperienza che gli è tornata oltremodo utile come albergatore. Il figlio venticinquenne funge da collante di questa splendida famiglia di albergatori che come moltissimi altri in Italia ha imparato il mestiere cimentandosi in prima linea tutti i giorni approfittando dell’empatia umana che è il miglior retaggio che ci hanno lasciato i nostri antenati. Il voto 9,5 in Booking è la miglior dimostrazione della professionalità acquisita unita a una sensibilità notevole verso gli ospiti che vengono accolti e accuditi come se avessero trovato una seconda casa a Roma.
Paolo Vetere ha trasformato un problema in una splendida opportunità: Trastevere dal 2000 è progressivamente diventata una destinazione turistica sempre più importante all’interno della capitale. Sempre più turisti, soprattutto stranieri, hanno scoperto la genuinità del quartiere, che si è riempito di trattorie, bar e ristoranti senza perdere la sua caratteristica di essere innanzitutto un quartiere abitato da romani scanzonati come sono coloro che nel corso dei millenni hanno assistito a tutto ciò che l’umanità ha raccontato, nel bene come nel male, imparando a diffidare dei tribuni, ammirando chi si fa rispettare per il suo valore umano, non dando mai troppa importanza alla politica che è come l’acqua del Tevere: scorre sempre senza mai fermarsi.
Arrivi a Trastevere, segui il flusso dei turisti, arrivi davanti alla meraviglia che è la Chiesa di S. Maria in Trastevere, le passi accanto e infine ti infili nel vicolo che curva due volte a gomito e ti porta davanti al cancello dell’Hotel Santa Maria. Suoni e il cancello si apre. Entri in un altro mondo: i suoni si attutiscono e poi scompaiono, persone gentili e sorridenti ti accolgono e si occupano sia di accompagnarti in camera che di fornirti qualsiasi informazioni ti abbisogni, ti siedi a uno qualsiasi dei tavolini in ferro di una delle due corti dell’ex oratorio e ti godi il silenzio, il verde, l’ombra, il cielo che a Roma è sereno o appena velato da bianche nuvole di passaggio la gran parte dell’anno, ti connetti con il mondo e i tuoi amici se sei un nativo digitale, leggi un libro se sei un dinosauro di un’altra epoca e un altro secolo, mediti sul tempo e il suo trascorrere se sei un filosofo, carattere ideale per apprezzare una città così poliedrica e policroma come Roma, così unica. Scopri che Trastevere anziché essere eccentrica rispetto alla città in realtà è posizionata in maniera strategica per andare alla scoperta dei 2700 anni di storia di una delle grandi capitali del pianeta e della sua storia.

L’Hotel Santa Maria
Le 19 camere dell’hotel, collegate tra loro da un caratteristico portico, si affacciano su un ampio giardino con alberi d’arancio, fiori e piante mediterranee o sulla terrazza incorniciata da rampicanti sempre verdi. Le camere sono confortevoli e silenziose, come delle casette con colori pieni di sole e stampati fioriti. L’arredamento è semplice ed elegante, con pavimenti in cotto e mobili in legno di castagno e il confort è esemplare, non manca nulla! I letti hanno materassi e cuscini ortopedici. Tutte le camere dell’hotel sono per non fumatori (aria condizionata con temperatura regolabile, frigobar, cassaforte, televisione LCD satellitare, telefono, Wireless Internet, bollitore elettrico con thè e caffè, bagno con vasca, doccia, asciuga capelli e set cortesia).
La prima colazione del mattino, servita nel bar dell’albergo che ha anche uscita indipendente su Vicolo del Piede, è il fiore all’occhiello di Paolo e Valentina Vetere. I prodotti da forno arrivano caldi dal vicino fornaio.
“I nostri ospiti sono in stragrande maggioranza stranieri, americani in primo luogo, poi tedeschi e nordeuropei in generale” spiegano Paolo e Valentina Vetere. “La location, vale a dire Trastevere, è il primo elemento che ci fa scegliere. Quando arrivano, scoprono con meraviglia un luogo appartato, inserito armoniosamente nel quartiere che ci abbraccia, camere grandi dall’arredo semplice ma funzionale, i bagni con le vasche, i due giardini nei quali rilassarsi, l’happy hour che offriamo nel bar tutti i giorni dopo le 17, un’attenzione particolare alle loro richieste, che siano quelle di scoprire le trattorie e le osterie più tipiche o dove andare a Roma in cerca di emozioni culturali piuttosto che legate allo shopping. Lo sviluppo del turismo a Roma è stato tumultuoso, l’arrivo delle Ota ha ribaltato il tradizionale rapporto di forze tra domanda e offerta a tutto vantaggio della domanda, la concorrenza è aumentata. Nello stesso tempo è aumentata la visibilità nel mondo grazie proprio alle Ota e a miliardi di persone connesse in Internet 24 ore al giorno. La Brand Reputation è diventata l’assillo quotidiano di chi ospita in città. Devi essere sempre più focalizzato sull’ospite, dargli una colazione ottima, varia e abbondante, fornirgli tutte le informazioni che gli necessitano, mettergli a disposizione un ambiente che sia rilassante e nello stesso tempo tecnologico. Abbiamo un ottimo partner nel Web Marketing, il Sistema di Prenotazione Online Fisheyes. In questi 18 anni possiamo vantarci di aver contribuito a far conoscere Trastevere nel mondo.”

Ospitare a Trastevere
- Ultima modifica: 2018-04-29T08:28:46+02:00
da Renato Andreoletti

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