Sono oltre 12mila strutture extra-ricettive abusive solo nella Capitale. Il dato arriva dal Dipartimento Turismo del Campidoglio, che ha incrociato i dati ufficiali con gli annunci pubblicati sui principali portali online.
Secondo quanto dichiarato dall’assessore al Turismo Alessandro Onorato al dorso locale del Corriere della Sera, il danno si traduce nel mancato versamento della tassa di soggiorno per una cifra compresa tra i 20 e i 40 milioni di euro.
Negli ultimi quattro anni, il numero delle strutture extra-alberghiere è cresciuto del 22% – dalle 17.940 censite nel 2019, riporta il Corriere, alle 22.828 registrate quest’anno – e non ha subito battute d’arresto neanche durante la pandemia. Una corsa in parte accelerata dalla prospettiva dei moltissimi pellegrini che si prevede arriveranno a Roma per il Giubileo del 2025.
Un boom che rischia di snaturare anche l’identità del centro storico. A sua tutela, il Comune di Roma vorrebbe intervenire per limitare il numero di licenze delle strutture extra-alberghiere ma, spiega Onorato al Corriere, “in Italia le amministrazioni hanno le mani legate. Basterebbe un decreto-legge di tre righe per impedire alle oltre 10mila strutture extra-alberghiere abusive di poter utilizzare Airbnb, Booking ed Expedia ma incredibilmente la ministra Santanchè non fa nulla. Se diventasse obbligatoria l’esposizione del codice autorizzativo che il Comune rilascia per poter accedere alle piattaforme di vendita, l’abusivismo non esisterebbe”.
“Gli affittacamere abusivi fanno concorrenza sleale alle imprese che pagano le tasse”, è stato il commento della presidente di Aidda del Lazio, l’associazione delle donne imprenditrici, Diana Theodoli Pallini.
“Un boom di strutture illegali che prendono d’assalto, in particolare, i palazzi del centro di Roma e che evadono le tasse per decine di milioni – sottolinea Theodoli Pallini –. Anziché aumentare la tassa di soggiorno alle attività regolari si dovrebbero mettere in campo efficaci misure per contrastare l’evasione fiscale di quelle strutture che lavorano al nero. Il settore del turismo breve extra-alberghiero è cresciuto del 22% in quattro anni, ma l’abusivismo rappresenta una grave minaccia per il presente e futuro dell’economia ed imprenditoria italiane”.