Un boutique hotel ecofriendly

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La hall bisLa location. Via San Francesco d’Assisi a Olgiate Olona, in provincia di Varese, è in piena campagna, a vista dell’autostrada dei Laghi, a poche centinaia di metri dal casello autostradale di Busto Arsizio e Olgiate Olona lungo l’autostrada dei Laghi A8 che collega Milano con Varese e il Lago Maggiore a Nord Ovest, con la bretella autostradale che raggiunge l’aeroporto di Malpensa a una dozzina di chilometri.
Il bivio per Como (autostrada A9), il suo lago e la Svizzera precede il casello di Olgiate Olona di una dozzina di chilometri sempre per chi proviene da Milano. Difficile pensare a una posizione più baricentrica rispetto alla rete di autostrade che raggiunge Milano da Nord e Nord Ovest e la collega con il Centro Europa. Milano è a soli 30 chilometri, poco meno la Fiera di Rho-Pero e il sito dove si svolgerà l’EXPO a partire dal primo maggio 2015.
Sempre in via San Francesco d’Assisi esiste Idea Verde Village, una originale struttura ricreativa e sportiva composta da due piscine con ampie zone relax e ludiche, campi da beach volley e beach soccer, campi da calcetto e tennis, uno spazio gonfiabili, campo da golf, ristoranti e un immenso parco verde di 30.000 metri quadrati. Il centro abitato di Olgiate Olona è a un paio di chilometri di distanza.
E’ in questa area, adiacente all’Idea Verde Village con la quale di fatto è integrata anche per i servizi, che Massimo Riboldi, classe 1966, famiglia originaria di Casalpusterlengo, nel Lodigiano, a Sud di Milano, imprenditore di seconda generazione, nel 2010 decide di realizzare una struttura ricettiva, il MO.OM, un vero e proprio contenitore dedicato all’accoglienza, all’ospitalità, a una importante attività culturale e sociale perfettamente integrato nel territorio. Il piano di fattibilità è opera di un professionista assai noto nel mondo alberghiero, con un passato di grande direttore d’albergo di catena (Jolly Hotels e Ata Hotels), Angelo Feriani, oggi prezioso consulente e formatore. Il progetto architettonico è di Beppe Riboli, dell’omonimo studio di Crema in Lombardia, il più importante progettista italiano di locali notturni e spazi per il divertimento. Pluripremiato, Riboli è un artista multiforme. Il MO.OM è stato il suo primo progetto alberghiero. Altro progettista che ha lavorato per il MO.OM è stato l’ingegner Mario Grosso, laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio (indirizzo Ambiente) presso il Politecnico di Milano, che ha effettuato uno studio sull’impatto ambientale ed energetico dell’albergo.
“MO.OM è una parola palindroma (che si legge nello stesso modo da destra a sinistra e viceversa), significa motel/hotel, la doppia funzione cui è stato destinato” esordisce Riboldi, che tra le altre attività ha costruito e gestisce anche due case di cura per anziani. “La struttura richiama nello stesso tempo un luogo museale, sia per il nome che richiama il MoMA (Museum of Modern Art) di New York ma soprattutto per le scelte architettoniche che lo caratterizzano a partire dall’importante viale d’entrata che esalta la prospettiva e la facciata assai particolare del corpo centrale dell’albergo. L’architettura si ispira alla corrente brutalista di inizio Novecento che ha avuto come esponenti architetti come lo svizzero Le Corbusier e l’italiano Giuseppe Terragni (1904-1943): suo il progetto della Casa del Fascio a Como realizzata tra il 1932 e il 1936, la sua maggior realizzazione. Terragni, morto a soli 39 anni, è stato uno dei maggiori architetti italiani del 1900: svolse un ruolo preminente nella nascita e definizione del razionalismo italiano. Era anche un ottimo pittore.”
Dal punto di vista scenografico, MO.OM si presenta come una villa veneta su tre piani fuori terra (più uno interrato che contiene il garage) con un grande viale prospettico di circa 130 metri di lunghezza che esalta la candida facciata scenografica, su cui spicca la scritta MO.OM illuminata in maniera policroma quando calano le tenebre. Ai lati, lungo il viale, in posizione perpendicolare rispetto al corpo centrale, le due “barchesse” a un solo piano (con 18 camere su un lato e 18 loft con la camera da letto sul piano soppalcato sul lato opposto della stecca) dedicate al motel con gli ospiti che possono posteggiare le automobili davanti all’entrata di ogni singola camera. Il corpo centrale è dedicato alle 62 camere d’albergo, di cui 2 suites, che sono state collocate al primo e secondo piano. Il piano terra ospita la Reception, l’American Bar con l’area soggiorno antistante, gli uffici della direzione, un paio di sale riunioni, il ristorante che funge anche da sala colazioni per il buffet breakfast del mattino (con uno splendido, candido bancone in corian centrale), il Centro benessere con piscina con acqua riscaldata, vasca idromassaggio, sauna, bagno turco, palestra, docce sensoriali, sala massaggi e trattamenti. La sala ristorante con il bel tempo si dilata anche all’esterno. Quando ci sono eventi importanti, occupa anche un’area del piano terra tra la Reception e l’area dedicata alle sale riunioni. Un ascensore centrale collega il garage al piano meno uno con la Reception al piano terra e i due piani di camere.
Via Francesco d’Assisi interseca la via principale che porta all’autostrada garantendo un’ulteriore tranquillità al sito alberghiero. Il viale d’accesso, molto scenografico, così pure la facciata del MO.OM con quella sorta di merletto che la caratterizza, porta all’entrata del garage che scende nel piano interrato da dove si sale alla reception con un ascensore collocato in un parallelepipedo di cristallo che prosegue verso i piani delle camere. L’entrata è regolata con porta automatica. La Reception è leggermente spostata sulla destra per chi entra in albergo, sulla sinistra c’è il Bar con l’area soggiorno antistante, il ristorante è collocato alle spalle di quest’area. L’arredo è molto contemporaneo, scandito dalle mostre fotografiche sulle pareti. Colpiscono gli elementi d’arredo realizzati in cartone compresso, materiale di riciclaggio assai robusto quanto elegante utilizzato sia per realizzare mobili che sedute. Colpiscono anche due grandi tavoli rettangolari con la lastra di vetro che copre una superficie verde in lichene vivo proveniente dal Nord Europa e gli elementi luminosi tubolari sospesi sul soffitto che sfonda verso i piani delle camere, che di fatto aggettano sulla hall, elementi tubolari che riportano poesie d’amore scritte nelle lingue del mondo.
“MO.OM non è solo un albergo/motel, è un contenitore di eventi culturali aperto al territorio” spiega Riboldi. “In collaborazione con il Liceo artistico di Busto Arsizio abbiamo sponsorizzato i migliori lavori dei loro allievi, lavori che arredano le camere dell’albergo. Sono 200 opere presenti ancora in albergo. Abbiamo donato una somma cospicua al liceo che a sua volta ne ha passato una parte al Liceo artistico dell’Aquila che l’anno prima dell’apertura di MO.OM era stato coinvolto nel disastroso terremoto del 2009. Sponsorizziamo mostre di artisti giovani che esibiscono le loro opere fotografiche e pittoriche sulle pareti dell’albergo che anche dal punto di vista strutturale è stato concepito proprio come se fosse una sorta di pinacoteca con le aree comuni aperte e a vista anche dei piani che ospitano le camere. L’albergo è candido all’esterno come all’interno offrendo anche in questo senso l’ideale palcoscenico per gli artisti che espongono da noi. Abbiamo organizzato numerosi concerti jazz con i migliori concertisti italiani e internazionali, idem per concerti rock e blues che abbinano musica e cene conviviali. Siamo una vera e propria galleria d’arte autorizzata. MO.OM è un contenitore di eventi, soprattutto di eventi artistici e culturali. L’ospite da noi non ha mai la sensazione di essere finito in una sorta di deserto dei tartari o di un’affollata, alienante stazione ferroviaria. E’ un luogo d’incontro oltre che di soggiorno. Inoltre, MO.OM è un albergo ecologico con totale abbattimento dell’impatto energetico sull’ambiente: l’edificio è dotato di cappotto termico e serramenti di ultima generazione con doppia vetrocamera, anche le pareti interne sono state trattate con un sistema termico e isolante, il piano terra si avvale di riscaldamento a pavimento, le solette dei piani contengono un materassino isolante e insonorizzante, riscaldamento e raffrescamento degli edifici si avvalgono di ventilconvettori ad aria azionati da microturbine Turbec T100 CHP della Turbec, azienda di Ansaldo Energia, turbine collocate in loco e alimentate a gas metano. La generazione distribuita di energia elettrica, con unità di piccola taglia, sta acquistando sempre maggior interesse per la possibilità di generare, in prossimità del sito di utilizzo, anche energia termica da utilizzarsi direttamente per il riscaldamento civile o nei processi produttivi: è la micro cogenerazione. Ciò consente l’abbattimento della dispersione energetica provocata dagli elettrodotti. Produciamo in loco più energia di quanta ce ne occorre, anche per riscaldare l’acqua sanitaria e quella necessaria per il Centro benessere, piscina coperta compresa.”
IL MO.OM ART HOTEL
L’albergo è stato inaugurato nel luglio del 2010. “Ciò ci ha consentito di effettuare il rodaggio durante la stagione estiva per poter partire a pieno regime nell’autunno successivo” continua Massimo Riboldi. “Il nostro obiettivo era quello di creare un albergo di grande fascino proprio per conferirgli un valore aggiunto che lo rendesse unico e originale. I risultati di questi primi quattro anni di gestione ci hanno dato ragione: abbiamo registrato un tasso di occupazione annuale (l’albergo/motel è sempre aperto) del 66 per cento con un incremento di tre punti percentuali sul 2013. Abbiamo incrementato anche il ricavo medio per camera, il Rev/Par. L’obiettivo ambizioso è di arrivare a un tasso di occupazione del 75/80 per cento. Lo raggiungeremo migliorando soprattutto l’efficienza organizzativa dell’azienda albergo. Lo staff ammonta a 38 persone. Siamo diventati il punto di riferimento delle aziende internazionali che gravitano nell’hinterland occidentale milanese, di interessanti flussi di turismo internazionale in transito, di un pubblico italiano legato agli eventi che organizziamo in continuazione. Nostro fiore all’occhiello è il ristorante dove lo chef piemontese di Verbania, Giorgio Perin, un grande maestro che lavora con noi dal maggio 2013, ha introdotto una cucina che innanzitutto è particolarmente attenta alla qualità delle materie prime e al concetto del Chilometro Zero, poi propone a fianco della tradizionale cucina mediterranea anche una cucina vegetariana e vegana che ci ha fatto conoscere non solo in questo segmento di mercato, in indubbia crescita, ma anche tra coloro che vogliono avvicinarsi a un modo più sano e digeribile di nutrirsi. Perin, classe 1957, ha lavorato in prestigiosi alberghi tra Italia e Svizzera. E’ stato allievo della scuola alberghiera Maggia di Stresa dove si è diplomato nel 1975 quando ne era preside il mitico Albano Mainardi. Il nostro cuoco è diventato famoso soprattutto per la sua capacità di interpretare le ricette tradizionali anche in chiave vegetariana e vegana salvaguardando il gusto dei piatti. Anche la cantina è seguita con grande attenzione ed è incentrata innanzitutto sui vini della Franciacorta e della Valtellina, i migliori della Lombardia, per spaziare poi sul meglio dell’offerta italiana, oggi considerata la migliore al mondo.”
CAMERE DALLO STILE CONTEMPORANEO
I corridoi delle camere sono candidi con le porte delle camere laccate e a filo. Le porte delle camere sono certificate Rei 90, un livello di sicurezza antincendio superiore rispetto alla norma.
Nelle camere come negli spazi comuni sono stati posizionati profumatori che funzionano in maniera domotica (in remoto) per garantire un profumo sobrio di pulito all’ospite che entra per la prima volta in camera. L’accesso alle camere avviene con carta elettronica dotata di transponder che viene posizionata dall’ospite nell’apposito marsupio per attivare le funzioni elettriche. La domotica interviene anche per la regolazione delle luci che è gestita da un display collocato vicino al letto che l’ospite può utilizzare sia per regolare l’intensità delle luci che per spegnerle stando a letto. Il letto a sua volta è arredato in modalità bianca con il piumino. Le testiere sono in ecopelle imbottita e fronteggiano le due finestre che si affacciano sull’esterno. I pavimenti sono in parquet, i bagni sono pavimentati e fasciati con gres porcellanato. Di design l’elemento curvilineo candido ricoperto con ecopelle che corre lungo la parete di fondo e funge sia da piano di lavoro che da poggia valigie.
Le suite hanno cabina armadio, il bagno con zona biologica separata, vasca idromassaggio, box doccia, radiatore a muro, doppio lavello in ceramica.
Le camere e i loft del motel hanno il pavimento in cemento resinato, elemento che si ritrova anche sull’intero piano terra dell’albergo. Le testiere delle camere sono in ecopelle a tutta parete. L’albergo è cablato per consentire l’accesso a Internet in modalità wireless sia nei locali comuni che in camera. L’accesso a Internet è gratuito.
Albergo e motel sono interamente riservati ai non fumatori.

SCHEDA ALBERGO
MO.OM Art Hotel/Motel
4 stelle
Via Francesco d’Assisi, 15 – 21057 Olgiate Olona (VA)
Tel.+39 0331 327511
Fax+39 0331 333862
info@moomhotel.com
www.moomhotel.com
Camere: 62 nel corpo centrale (con 2 suites), 76 nel motel (di cui 38 loft)
American Bar
Ristorante
Cigar room
Sale riunioni
Centro benessere
Fitness room
Garage
Parcheggio esterno

Un boutique hotel ecofriendly
- Ultima modifica: 2014-10-31T09:01:41+01:00
da Renato Andreoletti

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HD – Single Template - Ultima modifica: 2021-09-24T15:19:00+02:00 da Redazione Digital Farm
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