Villa Marina Capri, benvenuti a casa di Carmì

Villa Marina ha saputo mantenere intatti il fascino e l'intimità della dimora privata che era un tempo. Quando la padrona di casa amava accogliere il bel mondo che frequentava l’isola
Villa Marina ha saputo mantenere intatti il fascino e l'intimità della dimora privata che era un tempo. Quando la padrona di casa amava accogliere il bel mondo che frequentava l’isola

Leggi anche

Un’elegante villa caprese dei primi del Novecento con uno splendido affaccio sul golfo di Napoli e il Vesuvio sullo sfondo. È Villa Marina, situata in una zona strategica dell’isola, poco distante dal porto, dal centro storico e dalla rinomata Piazzetta, ma allo stesso tempo defilata e tranquilla. Un’oasi di quiete e relax, lontano dal caos e dalla folla di turisti che animano Capri a tutte le ore del giorno.

Costruita nel 1915 come dimora privata, Villa Marina ha alle spalle una storia dalla forte impronta femminile e una vocazione per l’ospitalità che risale a molto prima che diventasse albergo. A quando Carmela, detta Carmì – nata proprio qui nel 1924 – era solita aprire le porte della sua casa per accogliere il bel mondo che frequentava l’isola. Un mondo fatto di personaggi illustri, aristocratici, letterati, artisti di fama internazionale… Donna dal grande temperamento e ampie vedute, moglie di un medico, non a caso Carmì aveva scelto di laurearsi in lingue. Uno spirito di accoglienza che ha saputo trasmettere ai suoi tre figli, nella convinzione che l’incontro con culture diverse sia sempre una fonte di arricchimento.

Nel 2008 la decisione di trasformare la villa in albergo. Un passaggio naturale considerata l’inclinazione verso l’ospitalità della famiglia, la bellezza del luogo, il pregio architettonico della struttura e il rigoglioso giardino mediterraneo di oltre tremila metri quadri. Ancora una volta è una figura femminile ad avere un ruolo decisivo per la villa: Francesca Guarino, parte della proprietà e amministratore delegato dell’hotel. L’idea del progetto nasce proprio dall’osmosi fra la dottoressa Guarino e l’architetto Massimo Esposito. Il risultato è un cinque stelle di grande fascino che ha mantenuto intatti il calore e la privacy di una raffinata dimora privata.

“Il lusso caprese conserva una eleganza unica – sottolinea Francesca Guarino –. Ogni casa a Capri è diversa dall’altra e ognuna ha un panorama speciale, un giardino diverso, angoli segreti, profumi particolari e le sue nostalgie. A Capri ogni angolo trattiene il ricordo di chi l’ha amata e ne è stato ammaliato. Villa Marina ha in sé la tradizione della famiglia che ci ha abitato e soprattutto una autenticità, una purezza caprese e la voglia di accogliere gli ospiti come se il tempo si fosse fermato a tanti anni fa”.

È un hotel dal lusso discreto, non convenzionale, Villa Marina, dove chi vi soggiorna può scegliere liberamente il proprio angolo di relax godendo della massima attenzione da parte dello staff, senza eccessivi formalismi. L’albergo punta molto sulla professionalità e coesione delle risorse umane: “La famiglia Guarino è molto presente – spiega l’AD –. Credo che il personale senta di farne parte. Naturalmente nel tempo anche la capacità di ascolto del manager, senza rinunciare alle logiche organizzative, ha una parte importante nelle relazioni. Personalmente ho rapporti di stima e grande collaborazione con parte dello staff che ho scelto da anni. A volte condividiamo gioie e dolori personali e questo unisce molto. In breve, è una famiglia ampia ma pur sempre una famiglia”.

Villa Marina in tutto ospita 21 tra camere e suite, diverse l’una dall’altra e intitolate a personaggi illustri che hanno vissuto a Capri segnandone la storia: da Pablo Neruda a Gracie Fields, da Enrico Prampolini a Fortunato Depero, Curzio Malaparte e molti altri.

Sapori autentici

Tra i punti di forza dell’albergo, la proposta f&b e in particolare quella del ristorante Ziqù, ben frequentato anche dalla clientela esterna e affidato all’estro creativo dello chef Manuele Cataruzza. Di origine friulana, caprese di adozione, lo chef ha alle spalle un curriculum di tutto rispetto, con un esordio al Danieli di Venezia per poi passare all’Eden di Roma, seguiti da svariate esperienze in ristoranti blasonati in giro per il mondo. Prima di approdare a Villa Marina, nel 2014, a Capri ha lavorato al Quisisana e al Tiberio Palace.

Nei piatti dello chef si ritrovano tutti i sapori dell’isola: pochi ingredienti di eccellenza e una materia prima trattata in modo esemplare per esaltarne al massimo le qualità intrinseche. Terra e mare si avvicendano, insieme ai pomodori, alla mozzarella, ai limoni, alle spezie tipiche del luogo. Una cucina essenziale che può essere sintetizzata con tre aggettivi: semplice, buona e bella. “Cercare sempre la qualità significa avere cura degli ospiti. Rispettare la stagionalità significa amare il proprio lavoro e la propria terra. Lasciar andare l’istinto e la creatività vuol dire dare spazio alla passione”, sottolinea lo chef.

Una veste nuova

A Villa Marina è stato avviato un ambizioso piano di rinnovo con l’obiettivo di alzare ancora di più i suoi già elevati standard e conferirgli un’immagine in linea con i trend dell’hospitality di lusso internazionale. Il progetto è stato affidato a Valentina Pisani, architetto di Napoli con prestigiose referenze al suo attivo, come il San Domenico Palace di Taormina, nel portfolio di Four Seasons. Fonte di ispirazione per l’albergo caprese sono stati il genius loci e un’attenta lettura dell’architettura del complesso che ha portato anche a una diversa distribuzione delle camere.

Nell’interior la scelta è stata quella di intervenire con colori chiari e neutri, movimentati e impreziositi da materiali forti, come specchi anticati o fumé dalle molature artigianali, in modo da ottenere delle tridimensionalità prospettiche; il tutto miscelato con metalli bronzati, per ricreare un’ambientazione scenografica ed elegante, mai opulenta, con la volontà di proiettare in ogni angolo gli scenari e i colori che la natura del luogo offre ai visitatori. All’esterno, invece, si è optato per dei Ral bianco caldo con una sfumatura più intensa per le cornici. Gli infissi, di ultima generazione, a taglio termico in alluminio bianco, si integrano perfettamente nel contesto.

Al piano terra, nel giardino, è stato riprogettato il percorso che porta alle camere, posizionandolo sul muro perimetrale, per conferire una maggiore privacy alle stanze, che con l’occasione sono state dotate di nuovi spazi esterni su ampi terrazzi vista mare.

Gli ultimi interventi

Tra le recenti novità, la realizzazione della suite Castello, ricavata dall’unione di due camere, con giardino e terrazza privati, vista mare. In fase di realizzazione anche una minipool a sfioro outdoor. Gli spazi interni sono divisi in due ambienti collegati da un disimpegno che comprende un guardaroba e l’ingresso al bagno. La zona living conserva la volta di copertura preesistente ed è allestita con un arredo realizzato custom da artigiani locali in legni laccati impreziositi da specchi anticati. I colori sono rigorosamente sui toni chiari.

Per i sofisticati tessuti selezionati per imbottiti e tende la progettista si è affidata a Rubelli, mentre per la zona notte ha scelto Flou. I corpi illuminanti sono invece di Catellani & Smith e Vistosi. Sono stati inoltre progettati giochi e tagli di luce con strip-led dimmerabili per completare gli scenari notturni e regalare un comfort personalizzato all’ospite.

Anche la camera Weber è stata oggetto di rinnovo: nell’area notte-living è stato eliminato il soppalco che la rendeva sacrificata negli spazi verticali, mentre il soffitto è stato decorato con un cassettonato in gesso, impreziosito da un lampadario in cristallo di Barovier e Toso. La parete dietro la testata del letto è stata invece rivestita in seta di moire di Dedar in un colore giallo limone. Anche qui l’arredo è stato realizzato ad hoc da abili artigiani con legni laccati, ma in grigio antracite scuro per dare profondità alla parete che compongono.

Infine, è stata completata la camera intitolata a Romaine Brooks, artista e scrittrice dei primi del 900. Ricavata nell’antica cisterna della villa, la stanza è caratterizzata da una importante verticalità dettata da una ampia cupola. Qui è stato conservato il pavimento originario in maioliche di graniglia porpora, colore molto amato da Romaine Brooks, affiancandogli, nel bagno, il marmo Breccia di Carrara con sfumature dagli stessi toni porpora. Al centro della cupola troneggia uno splendido lampadario in ottone Sputnik, che risale alla metà del ‘900 ed è stato anch’esso recuperato.

Villa Marina Capri, benvenuti a casa di Carmì - Ultima modifica: 2023-08-24T12:33:00+02:00 da Maria Grazia Ventura

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

HD – Single Template - Ultima modifica: 2021-09-24T15:19:00+02:00 da Redazione Digital Farm
css.php