L’ottimismo della razionalità

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Da metà giugno, meno di quattro mesi fa, ho visitato alberghi a Venezia, Jesolo, Brentonico (Trentino), Bolzano, Val Pusteria (provincia di Bolzano), Pieve di Cadore (Veneto), Lignano Sabbiadoro (Friuli), ancora Venezia, Colognola ai Colli (Veronese), Verona, Merano, Grado, ancora Verona, Courmayeur e Cogne in Val d’Aosta, La Valletta Brianza (nel Lecchese), Castelfranco Vento, ancora la Val Pusteria, Desenzano del Garda, San Vittore Olona (nel Milanese), Castiglione della Pescaia (Maremma toscana), Città di Castello (Umbria), Tortoreto Lido (Abruzzo), Vieste (Gargano), Matera, Corigliano Calabro e Rende in Calabria, Amalfi. Ho ancora una decina di giorni di viaggio davanti a me tra Molise, ancora Abruzzo, Rimini, ancora Venezia e Jesolo.

Credo di avere una buona percezione di ciò che è accaduto nel 2020, soprattutto fuori dalle grandi città come Roma, Milano e Firenze ma anche in destinazioni di primaria grandezza come Verona e Venezia.
Gli italiani hanno salvato la stagione. Avevo pronosticato durante la quarantena forzata di marzo e aprile che dovevamo contare sul tesoretto di 25 miliardi di euro che gli italiani avevano speso nel 2019 per andare all’estero. Così è stato. In gran parte, quel tesoretto è stato speso ed è stato speso in Italia. Ci abbiamo rimesso la gran parte dei 44 miliardi di euro che gli stranieri avevano speso in Italia nel 2019. Il danno c’è stato ed è stato drammatico soprattutto nelle destinazioni degli americani in primo luogo (Venezia, Roma, Milano, Firenze, Capri), è stato contenuto in montagna e sulle coste ma anche nelle piccole destinazioni d’arte, come Città di Castello, scoperte o riscoperte dai nostri connazionali.
La montagna aveva avuto una splendida stagione invernale 2019-2020, conclusa in anticipo ma di certo in attivo. E’ ripartita a luglio e ha registrato due mesi notevoli, agosto e settembre, grazie anche all’aura di salubrità e distanza fisica naturale che quel territorio garantisce. Sulle coste è accaduto lo stesso, con la stagione esplosa ad agosto, andata benissimo anche a settembre, prolungatasi anche a ottobre. Rispetto al disastro annunciato, è stato tutto grasso che cola.

Milano, Roma, Firenze, Verona sono state destinazioni abbandonate al loro destino, anche Venezia fino al mese di luglio. Non c’erano voli, quindi niente americani, australiani, giapponesi, cinesi. Gli europei si sono affacciati in maniera timida a partire da agosto e poi in maniera più consistente successivamente purché le destinazioni fossero a portata di automobile. Chi si fidava di viaggiare in nave, in treno o in pullman?
Il 4 maggio le industrie del Nord Italia sono ripartite nonostante fossimo ancora nella fase uno della pandemia. Nessuno ce lo dirà mai ma sono convinto che i tedeschi, quando hanno scoperto che la loro industria dipende dalle forniture di componentistica della Pianura Padana, hanno “suggerito” al nostro premier, Giuseppe Conte, di riaprire costasse quel che costasse. Così è stato. La Merkel si è spinta perfino a elogiarci garantendo ai suoi connazionali che l’Italia è un paese sicuro, anche per andarci in vacanza, cosa che molti tedeschi hanno fatto. I 209 miliardi di euro promessi (sperando che arrivino davvero) sono anche il frutto di quella constatazione: se affonda l’Italia, affonda anche la Germania… Hanno scoperto che non siamo la Grecia… con tutto il rispetto per i greci.

L’economia è ripartita: l’ho verificato in autostrada, sulla dorsale adriatica come su quella tirrenica, con le interminabili file di autoarticolati che sono la migliore dimostrazione visiva di un’economia ripartita alla grande. In Abruzzo l’autostrada è una sorta di cantiere ovunque ci sia un ponte o un tunnel (sono decine e decine…). Chi non ha fatto manutenzione per decenni, dopo quel che è accaduto a Genova sta correndo al riparo in maniera nervosa per non dire nevrotica… Che bello invece viaggiare in Calabria dove finalmente è stata realizzata l’autostrada dei sogni… perché tale è stata per decenni e superare Lagonegro senza neanche accorgersene (è stata un incubo per un’intera vita) è davvero una bella soddisfazione.
Entro il mese conto di vaccinarmi contro l’influenza visto che faccio parte delle categorie a rischio sperando che il vaccino ci sia, in Lombardia dove abito come nel resto del Paese. Mi vaccinerò contro il Covid appena arriverà il vaccino. Appartengo alla generazione del Baby Boom che grazie ai vaccini (quanti ne abbiamo fatti…) è diventata grande e grossa, sana e atletica. Chi è NoVax è innanzitutto un ignorante oltre che mentalmente ottuso.
Il mondo sembra barcollare, ed è barcollato di certo, ma è anche un mondo economicamente integrato, che dalla lezione del Covid sta imparando l’importanza sia di produrre direttamente ciò che gli serve dal punto di vista sanitario che di condividere regole di comportamento che evitino altre pandemie, e non vale solo per la Cina. Ci siamo dimenticati della pandemia di muca pazza, tutta europea?

Chi lavora nel turismo merita gli stessi diritti di chi lavora in qualsiasi altro settore, dalla cassa integrazione ai mutui dilazionati. L’Italia si è resa conto che in realtà non di turismo si tratta ma di una filiera assai articolata e complessa che riguarda la mobilità, l’agricoltura, l’artigianato, l’industria, la moda, il design, la scuola, insomma l’intero tenore di vita del nostro Paese che direttamente o indirettamente ruota attorno al fatto che l’Italia è il Paese turistico più importante del pianeta tenendo conto delle sue dimensioni fisiche, del patrimonio culturale e storico che possiede, dell’egemonia nel settore enogastronomico che ha conseguito, del fatto che qualsiasi settore si tratti, dall’industria spaziale alla musica, dalla pittura al cinema, dall’architettura all’edilizia, si inciampa sempre in qualche italiano più che autorevole. L’ottimismo non è solo il connotato della volontà, nel nostro caso l’ottimismo è il connotato della razionalità.

L’ottimismo della razionalità
- Ultima modifica: 2020-10-08T10:52:34+02:00
da Renato Andreoletti

1 commento

  1. Come non essere d’ accordo con te?
    Come insegnante da qualche anno sogno una scuola concretamente innovativa. Un luogo della rinascita dopo la pandemia. Il luogo dove si realizzino progetti e azioni che guidano la società nella scoperta di nuove indicazioni di carriera. Di mettere in luce nuovi profili professionali i grado di diffondere riflessioni nei genitori e nella società. Il comparto turistico se lo merita!

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HD – Single Template - Ultima modifica: 2021-09-24T15:19:00+02:00 da Redazione Digital Farm
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