Mission EXPOssible

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Sabato scorso ho moderato un convegno a Milano durante la fiera internazionale di non so che cosa visto che le attrezzature alberghiere che ne dovevano costituire il focus sono scomparse. Host è tornata a essere la fiera della ristorazione collettiva qual è sempre stata finché non provò anni fa a fare le scarpe a Tecnhotel di Genova invadendone il settore. Non è andata bene a entrambe: Genova è fallita, Milano non è mai decollata.
Il convegno aveva come oggetto EXPO 2015, che si terrà fra un anno e mezzo, anzi fra 559 giorni il giorno in cui si è tenuto il convegno, sabato 19 ottobre. I politici – Comune, Regione, EXPO – prima hanno detto di sì, poi si sono negati. Temevano le domande cui avrebbero dovuto rispondere.
1) EXPO vanta 137 adesioni di Paesi dai cinque continenti e parla loro, nel suo sito ufficiale, utilizzando solo tre lingue, italiano, francese e inglese. Niente cinese, niente russo, niente spagnolo, niente portoghese, niente urdu, niente arabo, niente tedesco, niente giapponese, vale a dire niente delle lingue parlate da qualche miliardo di persone. L’albergo più derelitto utilizza un numero maggiore di lingue straniere nel suo sito web.
2) Milano per sei mesi sarà una delle capitali del pianeta visti i temi di EXPO: l’energia pulita, l’alimentazione. Come si presenta al pianeta? Con la segnaletica pubblica rigorosamente in lingua italiana, con i trasporti di superficie senza tabelloni che indichino le fermate, con i quartieri senza alcuna indicazione stradale (splendidi i tabelloni di quartiere alle fermate delle metropolitane a Parigi).
3) In piazza Duomo da mesi avrebbero dovuto installare tabelloni elettronici che scandissero i giorni che mancano all’apertura dell’evento e che elencassero i Paesi partecipanti. E’ un evento mondiale, pare che a Palazzo Marino non se ne siano ancora accorti.
4) Che fine farà EXPO nell’ottobre del 2015? Il governatore della Lombardia Maroni con un lampo di fine umorismo che non gli si conosceva ha proposto di utilizzarla per realizzare il villaggio olimpico se l’Italia otterrà le Olimpiadi del 2024 e se Roma accetterà di condividerle con Milano. Altro che dire gatto se non ce l’hai nel sacco come spiegherebbe Giovanni Trapattoni. Spendiamo un miliardo e mezzo di euro per realizzare EXPO e poi… buttiamo via tutto? Niente Laboratorio permanente sui temi dell’energia pulita e dell’alimentazione del pianeta? EXPO sarà una manifestazione 2.0 ma i nostri amministratori pubblici sono amministratori Zero punto zero…
Il convegno orfano dei politici è stato un successo, di partecipanti ma soprattutto di partecipazione. Albergatori (sia di Federalberghi che di Confindustria), direttori, impiegati, cuochi, maitre, sommelier, governanti, portieri si sono resi conto che la politica che non vuole seccatori tra i piedi è una politica che non solo non vale nulla ma soprattutto che deve essere trattata come si merita: non volete che disturbiamo il guidatore? Va bene, andremo a piedi o in bicicletta costringendo i tram a tornare nei depositi per mancanza di utenza. In altre parole, facciamo da soli.
Giovedì 24 ottobre ci siamo incontrati nell’albergo di Sofia Gioia Vedani, l’Hotel Enterprise. L’architetto Vedani è titolare di una catena alberghiera con 9 alberghi tra Milano, Genova e Roma.
Come avrebbe declamato Shakespeare, “noi pochi, noi felici pochi, noi manipolo di fratelli…”: Maurizio Faroldi, Carlo Romito, Piero Rotolo, Luciano Manunta, Franco Alzetta, Virgilio, Antonio Di Ciano, Alessandro D’Andrea, Antonio Caneva, Damiano De Crescenzo, Francesco Antonio Malaspina, il sottoscritto. Mancava Magda Antonioli (Università Bocconi) ma era un’assenza giustificata la sua.
Albergatori, direttori, impiegati d’albergo, giornalisti, cuochi, maitre, formatori. Rappresentavamo sostanzialmente tre categorie di professionisti: chi fornisce l’accoglienza, chi ne scrive, chi forma le nuove leve.
L’obiettivo: dar vita a gruppi di lavoro focalizzati su temi concreti e progetti da realizzare nel più breve tempo possibile il tutto a beneficio di Milano ma anche e soprattutto del nostro Paese che con EXPO 2015 si gioca una parte consistente del suo futuro.
Tre gli argomenti scelti:
1) La scuola come intermediaria del mercato del lavoro oltre che come educatrice e formatrice approfittando anche dell’evoluzione della contrattualistica che ha reintrodotto la figura dell’apprendistato oltre ad aver siglato un contratto particolare a tempo determinato per i sei mesi di EXPO. Anche gli alberghi avranno bisogno di personale avventizio poliglotta assai ben preparato per sostenere i flussi eccezionali previsti. Nello stesso tempo gli alberghi sono anche una fucina di relazioni multiculturali (gli alberghi di Milano hanno personale proveniente da tutto il mondo) e di formazione specializzata sull’accoglienza e l’ospitalità.
2) La cucina stem-to-root (la cucina del riciclo). Rappresenta la nuova tendenza, a metà tra cucina e stile di vita, capace di diffondersi tanto tra i professionisti che tra i comuni mestieranti dei fornelli. Alla base di tutto, il desiderio di utilizzare gli scarti, come gambo e radici di verdura, e le piante commestibili meno conosciute, come cardi e finocchi selvatici. E’ un tema che non solo si inquadra perfettamente in EXPO 2015 (Feed the Planet) ma che si sposa anche con le migliori tradizioni regionali della cucina italiana che si è sempre basata sul riciclo delle materie prime. Dal Kilometro Zero alla Cucina del riciclo: una nuova frontiera per la cucina regionale e creativa italiana.
3) InfoPoint e servizi per l’accoglienza durante EXPO 2015 ma anche successivamente al fine di trasformare Milano da città provinciale qual è in una città concretamente cosmopolita e internazionale a partire da una sorta di inventario dei Bacini Culturali della città (a volte sconosciuti agli stessi milanesi) per arrivare alla maggiore informazione possibile nei confronti di coloro che dovranno fungere da Precettori degli ospiti che arriveranno da tutto il mondo imparando anche il modo di accogliere ogni specifico cliente a seconda della cultura di provenienza dello stesso.
I tempi per sviluppare i tre progetti sono contingentati: a fine novembre il primo consuntivo. E’ ovvio che l’approfondimento e la realizzazione di questi specifici progetti richiederà il coinvolgimento progressivo dei professionisti che operano sul territorio dotati di competenze specifiche (dagli agenti di viaggio alle guide turistiche) oltre alla capacità di coinvolgere sempre più l’opinione pubblica al fine di obbligare anche la politica e i politici a inseguire. Come affermava Napoleone, l’importante è che sul campo di battaglia arrivi per tempo l’esercito, le salmerie (soprattutto gli asini) seguiranno…

Mission EXPOssible
- Ultima modifica: 2013-10-26T09:11:25+02:00
da Renato Andreoletti

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